Il frutteto

IL FRUTTETO

Il frutteto, impiantato nel 2025, è costituito da 3 ambiti tematici:

• Il vigneto: costituito da filari di viti autoctone disposti in direzione est-ovest e coltivazione di cereali nell’interfila. Un esempio di pratica agricola la cui presenza è documentata, nei secoli scorsi, anche sui terrazzamenti del Belvedere.

• I fruttiferi: posizionati al centro del grande terrazzamento che domina i ronchi, sono composti da diverse specie di piante da frutto di varietà autoctone e antiche. Varietà come la pera ‘Madernassa’ e la prugna ‘favorita del sultano’. Frutti introvabili nei supermercati, non più coltivati per via delle esigenze di uniformità della grande distribuzione, ma con caratteristiche organolettiche e sapore unici. Piante rustiche, adattate nel tempo a vivere nelle condizioni ambientali del luogo: necessitano così di meno trattamenti e cure colturali per poter produrre i frutti.

• La spalliera di vite maritata: un esempio del metodo di coltivazione un tempo ampiamente utilizzato sui ronchi della valle. Si tratta di un metodo finalizzato alla massimizzazione della produzione di cibo o biomassa: nel contesto montano, infatti, lo spazio disponibile per la coltivazione scarseggia, si rende così necessario aumentare la produzione tramite la stratificazione della vegetazione (prato – albero – rampicante). Vite “maritata” significa proprio abbinare la vite agli alberi, spesso aceri campestri o gelsi. Al Belvedere, a sostenere la vite sono piante di gelso (Morus nigra): le loro foglie erano il necessario alimento per i bachi da seta (Bombyx mori, Bombice del gelso), alla base della fiorente industria serica sviluppatasi in Alzano Lombardo nel corso del Settecento, oltre che utili per l’alimentazione del bestiame per il loro alto contenuto proteico.

I BACINI DI LAMINAZIONE

In occasione di piogge particolarmente intense, fenomeni ormai sempre più frequenti, le acque defluiscono velocemente dai ruscelli e dagli impluvi di montagna, ai torrenti e poi ai fiumi, determinando un aumento repentino e improvviso del livello e della forza della corrente, che spesso causa danni ad argini, ponti e ogni altro elemento che l’acqua incontra lungo la discesa verso valle, come, nel caso del Belvedere, i versanti e i terrazzamenti.
La funzione principale dei bacini di laminazione è di rallentare la velocità e ridurre il deflusso delle acque, per contrastare le piene dei torrenti e degli impluvi, favorendo allo stesso tempo la dispersione e l’infiltrazione locale dell’acqua nel terreno, così da consentire anche il ricarico delle falde acquifere.
Inoltre, questi bacini rappresentano una grande risorsa per la flora e la fauna locali. Se correttamente progettati possono infatti divenire veri e propri microhabitat, con caratteristiche tipiche agli ambienti umidi. Le sorgenti naturali localizzate sui versanti del Belvedere determinano la presenza costante dell’acqua all’interno dei bacini, consentendo lo sviluppo di piante e fiori acquatici. Sulle loro sponde crescono piante dalle stupende fioriture colorate, come gli Iris pseudacorus e i Lytrum salicaria. Ciò contribuisce ad offrire cibo e riparo per anfibi, rettili, uccelli, insetti e piccoli mammiferi che popolano i vari ambienti della proprietà, dai prati sui terrazzamenti abbondanti di fioriture, ai differenti boschi ricchi di specie autoctone.

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